La nozione di competenza oggi è molto utilizzata: essa rappresenta sia un obiettivo della didattica sia una componente delle professionalità educative. La definizione di competenza presa in esame dal Parlamento Europeo dichiara che essa è formata dall’insieme delle conoscenze, del saper fare e del saper essere; si può acquisire in qualsiasi contesto (formale, non formale ed informale), è trasferibile a diverse situazioni e può essere utilizzata per raggiungere obiettivi diversi.
La situazione contemporanea è in continuo cambiamento e le conoscenze diventano molto velocemente obsolete; le persone devono, quindi, sapersi adattare prontamente a nuove situazioni, reinventandosi in attività diverse ed essendo aperte alle nuove opportunità.
In questa società, contraddistinta dalle innovazioni continue delle tecnologie, le istituzioni scolastiche devono essere attente a costruire competenze generali flessibili; esse, inoltre, hanno il compito di promuovere il successo scolastico, di formare le persone sul piano cognitivo e culturale in modo da dare loro gli strumenti (le competenze chiave) per essere cittadini del proprio tempo. L’attenzione è rivolta all’inclusione delle diversità e alla promozione di competenze anche nei confronti di chi è in situazione di svantaggio.
Le competenze chiave sono state recepite dall’Italia nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo”[1] del 2012, dove l’attenzione è posta sulla centralità della persona che apprende, sulla relazione educativa, sull’attivazione delle potenzialità di ogni bambino e anche sulla autonomia didattica.
[1] http://www.indicazioninazionali.it/documenti_Indicazioni_nazionali/indicazioni_nazionali_infanzia_primo_ciclo.pdf