Pensieri in Pandemia

Il valore della famiglia

Dopo circa 3 settimane a casa (in quarantena), a causa della pandemia da Covid-19 che sta bloccando il mondo intero, ho riscoperto principalmente il valore della famiglia. Infatti “normalmente” mio padre è fuori regione per motivi lavorativi dal lunedì al venerdì, invece ora lavora a casa per mezzo dello “smart-working”. Grazie a ciò vivo quotidianamente la sua presenza che mi mancava da molto tempo, ovvero da quando anche io, mia mamma e mia sorella ci siamo trasferiti dalla Basilicata. Questa situazione mi fa in parte tornare indietro nel tempo, quando ogni giorno mangiavamo, parlavamo e giocavamo assieme. Inoltre, mi ha donato anche più tempo per me stesso (forse anche troppo) per fare ciò che maggiormente mi piace, ma che nella vita quotidiana non riesco a portare sempre a termine, come ad esempio: suonare il sax e dedicarmi a tutto ciò che riguarda la musica; fare ricerche sullo Spazio e l’Universo, una mia grande passione, dedicarmi all’esercizio fisico.

Ed ho anche il tempo di esercitarmi per i futuri test universitari di Ingegneria

Mentre, della “normalità e quotidianità” mi manca tutto: la Scuola, perché ho nostalgia del rapporto quotidiano con i professori e con i compagni di classe, a cui sono molto legato e con cui scherzo; il metodo di insegnamento in presenza; soprattutto mi mancano gli amici di sempre perché, anche se ci sentiamo ogni giorno tramite le video-lezioni, WhatsApp o altri social, videogiochi come Fortnite, mi manca divertirmi, scherzare e confrontarmi di persona con loro. Mi mancano anche gli altri miei parenti, come i nonni, i miei cugini e zii, e altre semplici azioni che prima di ciò le consideravo di poco conto, come farmi una passeggiata per il paese vedendo i sorrisi e sentendo le discussioni delle altre persone; salutare gli altri con abbracci e baci…

Posso dire infine che questa quarantena mi sta facendo capire cosa è realmente importante nella vita: “la salute”, “l’amicizia”; “l’affetto”; “il contatto fisico, come abbracci…”

Roberto Di Paolo

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La vita in cinque

In questi giorni trascorsi ognuno nelle nostre case, mi sono ricordata di quanto fosse bello trascorrere del tempo assieme a tutta la mia famiglia. Da quando mio fratello e mia sorella sono andati all’università, sono davvero pochi i momenti in cui ci ritroviamo tutti insieme. Ormai ero abituata ad essere quasi “figlia unica” e molto spesso eravamo solo io e mia madre, dato che alcuni giorni mio padre, per motivi di lavoro, pranzava fuori.

In questa quarantena siamo tutti e cinque a casa e il tempo scorre tra risate, baccano e persino liti nate per sciocchezze e poi risolte con una battuta o un “tanto lo so che mi vuoi bene!”.

Contemporaneamente però sento una grande nostalgia della “vita di tutti i giorni”. In primo luogo mi manca davvero tanto mia nonna, che ormai non abbraccio da settimane e posso solo salutare attraverso lo schermo di un computer (si, la mia nonna è persino più “tecnologica” di me!) A mancarmi, però, sono anche tutti i miei amici e i compagni di classe, con cui ormai da quasi quattro anni condivido gran parte della mia vita.

In tutto ciò, devo però ammettere che non mi manca affatto svegliarmi alle 6:30 di ogni mattina, prepararmi in fretta e furia e correre per prendere l’autobus (perdendolo, ahimè, sempre più spesso!).

Elena Sofia Amorosi

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Nell’isolamento non mi sono mai sentito così tanto in compagnia

Sono ormai un po’ di giorni che il virus ci costringe a casa, ma al contrario di molti, la cosa non mi rattrista particolarmente. Infatti già prima della quarantena uscivo pochissimo. Ovviamente non perché sia un misantropo, ho molti amici, ma tutti lontani da Gessopalena e quindi già ero solito parlare con loro online. Dunque l’isolamento non mi ha realmente tolto molto, fatta eccezione per quelle sporadiche passeggiate che facevo nelle prime giornate calde dell’anno.

Ciò che ho guadagnato da questa situazione, invece, è il tempo. Finalmente dopo mesi, ho delle ore per dedicarmi al disegno ogni giorno, alla lettura e anche, una volta finiti i doveri, ai videogiochi. Essi infatti non solo mi intrattengono, ma mi hanno permesso di restare in contatto con i miei amici sparsi per il nord d’Italia e conoscerne di altri, con i quali già stiamo organizzando un incontro una volta che tutto sarà finito. Ironicamente ho avuto la possibilità di stringere nuovi legami in un momento in cui sembrava impossibile farlo e ciò non può che darmi da riflettere sulle grandi possibilità che la tecnologia ci offre per riscoprire la socialità. Erano anni che non restavo sveglio fino a notte fonda a parlare dei più disparati argomenti con gli amici, anche se ognuno dalla propria casa a centinaia di chilometri di distanza. Nell’isolamento non mi sono mai sentito così tanto in compagnia.

Raffaele Bozzi

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Vita in quarantena, speriamo finisca presto!

Com’è essere chiusi in casa con la prospettiva di non tornare a scuola prima di settembre?

Io personalmente non amo questa nuova, speriamo breve, quotidianità. La spensieratezza di accogliere qualcuno in casa è cessata, è necessario mantenere distanze predefinite, lavarsi le mani ogni volta che ci viene consegnato qualcosa da chiunque provenga “dall’esterno”. Le nostre vite sono diventate ansiose, soprattutto per chi sa di essere debole o di avere vicino qualcuno che non sosterrebbe la malattia, e se volessimo farla meno drammatica rimane il fatto che questa quarantena è noiosa. Io sono uno abituato a seguire dei ritmi precisi, che mi fanno sentire energico. Perderli mi fa percepire stanco e svogliato. Ora basta lamentele, ho qualcosa di piacevole da raccontare: queste lunghe giornate mi hanno dato l’occasione di riprendere, iniziare e finire varie serie tv. Ho anche trovato il tempo per dedicarmi, come desideravo, alla matematica e alle scienze in generale. Quando arriverà, inizierò anche un nuovo libro e nelle lunghe serate passate al computer ho scoperto vari canali youtube che trattano storia in maniera semplice e non troppo approfondita, ma abbastanza da essere interessate. In conclusione: questa quarantena sta rivelandosi una pessima esperienza, ma almeno ho degli hobby con cui alleggerirla.

Jacopo Cerro

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Sintesi di una quarantena

Questo periodo di quarantena mi sta facendo riflettere moltissimo sui valori principali della vita e sull’importanza del tempo trascorso insieme alla famiglia.

Ciò che mi manca maggiormente della normale quotidianità è il poter apprezzare le piccole grandi cose che la natura è in grado di offrirci, ma soprattutto il tempo trascorso con gli amici e i parenti.

Michele Cinquina

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Riscoprire i giochi da tavolo

Questo periodo di quarantena mi sta dando la possibilità di trascorrere più tempo con la mia famiglia, ed in particolare con mio fratello che prima lo vedevo solo una volta al mese. Sto riscoprendo, inoltre, il piacere di praticare i giochi da tavolo, e di fare i puzzle. Della vita quotidiana, precedente al Covid-19, mi mancano molte cose: vedere i miei compagni di classe tutti i giorni, passare del tempo con i miei amici i pomeriggi, riabbracciare la mia ragazza e mi manca persino la scuola, dove ogni giorno puoi vedere persone diverse ed assaporare la libertà.

Luciano Consalvi

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Che nostalgia per la natura!

Questo tempo in più mi ha dato la possibilità di passare molto più tempo con la mia famiglia, togliendomi però ciò che amo di più nella vita, ovvero camminare immerso nella natura, accompagnato da i miei fedelissimi cani, alla ricerca di adrenalina nei boschi selvaggi. Non è che io non voglia trascorrere del tempo con la mia famiglia, ma semplicemente non riesco a stare lontano per tutto questo tempo dal fare ciò che mi piace veramente nella mia normalità e quotidianità. Però devo dire che in questo periodo ho potuto dedicarmi alla cucina imparando e cercando nuove ricette come le zeppole di San Giuseppe.

Luigi De Liberato

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Passione cucina

In questo periodo di quarantena per passare il tempo mi diletto nello svolgere diverse attività dalla lettura alla visione di film. Questo periodo, tuttavia, mi sta donando tempo da dedicare alla cucina. Non mi sono mai interessata molto su questo campo, sì i piatti tipici e classici li so cucinare grazie all’aiuto che negli anni nonna e mamma mi hanno dato, ma in questi giorni sto imparando a preparare nuove ricette. Dal dolce al salato. Quasi tutte le mattine per esempio preparo i pancakes, dolci tipici americani che, con il miele e la frutta mangiati a colazione, mi fanno iniziare al meglio la giornata. Colazione che non posso fare quelle mattine che vado a scuola perché il tempo non c’è. Oppure il pomeriggio mi diverto nel cucinare piatti salati per la cena come la parmigiana di melanzane, i panzerotti ripieni, gli involtini di pollo, la pizza (ecc).

Mi piacerebbe, come fa lei prof, passare più tempo con i miei genitori ma purtroppo sono obbligati a lavorare, anche di più dei giorni “normali”.

D’altra parte però mi manca la quotidianità di sempre. Ciò di cui sento di più la nostalgia è l’andare a scuola: scherzare e chiacchierare con i miei compagni, vedere i professori, sentire le lezioni, prendere appunti. Sembra strano ma anche l’ansia che avevo prima di un compito in classe o un’interrogazione.

Io, inoltre, pratico danza e in questo periodo non allenarsi in sala non è una buona cosa poiché stando a riposo per diverso tempo si perde l’elasticità delle gambe e la fluidità dei muscoli. Grazie alla mia allenatrice, tramite i dispositivi elettronici, mi esercito spesso a casa per non far perdere al mio corpo il ritmo. Non è però la stessa cosa di quando sono in sala perché lì lei ci spiega cosa fare e come farlo. Mi manca anche il sorriso delle mie compagne quando nessuna di noi riesce a fare un passo nel giusto modo

Serena De Vitis

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Riscoprire il tempo in famiglia

Tutta la nostra quotidianità, a causa dell’emergenza coronavirus, è totalmente cambiata. Non andando più a scuola e non potendo più uscire, ovviamente, ho moltissimo tempo libero ormai da tre settimane. Se prima a causa della vita frenetica tra compiti, interrogazioni, palestra e impegni vari non trovavo mai il tempo di leggere un libro, guardare un film o una serie tv, adesso ho potuto recuperare tutti questi piaceri, anzi ho perfino finito le idee!

Ma soprattutto era tantissimo tempo che io e la mia famiglia non passavamo del tempo insieme, nei giorni normali tante volte non troviamo nemmeno il tempo di raccontarci la nostra giornata o per farci una carezza o un abbraccio, invece in queste settimane abbiamo recuperato tutte le attenzioni perse, giocando a un gioco da tavolo, vedendo un film insieme, ma anche solo parlare è diventato un momento importante.

Però, purtroppo, i lati negativi di questa situazione sono tantissimi, mi manca la mia vita, la scuola, i miei amici, i miei nonni, ridere e scherzare con loro. Però questa situazione mi ha fatto capire la loro importanza, ormai viviamo con la costante paura che una persona a cui teniamo molto si possa ammalare, però grazie a ciò abbiamo potuto capire quanto è importate il dono della vita. Ma soprattutto sentiamo la mancanza di gesti che prima consideravamo superflui come un abbraccio o un bacio, mentre ora farei di tutto per riceverne uno dalle persone a cui voglio bene. Credo che appena finirà questa situazione, tutti i nostri atteggiamenti cambieranno, magari al posto di comunicare con altre persone attraverso uno schermo, preferiremo molto più parlare con la persona che abbiamo di fronte, e viverci i nostri cari molto di più. Io sono sicura che non utilizzerò il mio telefono per molto tempo.

Renata Di Fabrizio

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Passione chitarra

Durante questo periodo di quarantena, ho riscoperto molte passioni che avevo trascurato negli ultimi anni; per esempio ho ricominciato a suonare la chitarra. Me l’hanno insegnato alle medie, senza bisogno di andare a lezione. Ero molto portata ed ero una delle migliori, infatti i miei insegnanti mi hanno sempre spronato a continuare, ma io non l’ho mai fatto. Così ho approfittato di questo periodo per ripulirla e per ricominciare ad appassionarmi. Inoltre sto guardando molti film e molte serie (alcune anche in lingua originale con i sottotitoli) che non sono mai riuscita a vedere. Insieme a mia sorella e mia mamma mi sono appassionata alla cucina. Preparo io tutti i giorni e ciò mi diverte molto e soprattutto mi rende fiera di me stessa.

Della quotidianità mi manca soprattutto la scuola, le risate e gli amici. Sperimentando questa scuola online sono ancora più consapevole di quanto possa essere importante l’istruzione e soprattutto l’andare a scuola. Ma oltre a questo mi manca il non avere tempo per far nulla (visto che ora di tempo ne ho anche troppo), per colpa di tanti compiti e della palestra. In questo periodo ho imparato a comprendere quanto sia importante trascorre del tempo con gli amici e con i compagni di classe. Passare da vederli tutti i giorni a non incontrarli per più di un mese è dura. Manca la mia quotidianità

Tiziana Di Florio Di Renzo

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Quando poter tornare a viaggiare?

In questi giorni, poiché ho a disposizione un po’ di tempo libero, mi sono ritrovata più volte a pensare agli aspetti positivi e negativi dell’inusuale situazione che stiamo vivendo.

Per quanto riguarda gli aspetti positivi posso affermare che mi sento molto più rilassata dato che la mattina non mi sveglio con l’ansia delle interrogazioni e dei compiti in classe oppure non rimango a studiare fino a notte fonda. Inoltre ho l’opportunità di potermi gestire molto più liberamente lo studio e i compiti da fare.

Un altro aspetto positivo potrebbe essere quello di poter passare più tempo con mia sorella, che ultimamente non vedevo più tanto spesso poiché stava intraprendendo uno stage al nord, e abbiamo la possibilità di riscoprirci e condividere le nostre passioni.

Per di più, grazie al tempo libero in aggiunta che ho a disposizione, posso coltivare con maggiore intensità il mio amore per la lettura (che negli ultimi anni stavo lentamente abbandonando a causa del poco tempo libero) e per il cinema di qualsiasi genere, e posso passare del tempo a curare maggiormente me stessa, sia interiormente che esteriormente.

In sostanza la quarantena non mi sta causando troppi disagi perché oltre al sabato, non uscivo altri giorni e le mie abitudini da “topo di biblioteca” vanno in perfetto accordo con ciò che in questo periodo ci è stato richiesto di fare, cioè stare a casa. Però ci sono delle cose, che persino ad una persona “casalinga” (come mi definisce mio padre) come me, mancano moltissimo in questi giorni.

Prima tra tutte sento una fortissima nostalgia per i miei amici, che prima ero abituata a vedere ogni giorno oppure almeno una volta a settimana. Quindi ora che mi è stato vietato di incontrarli mi mancano moltissimo nonostante le frequenti chiamate e videochiamate che facciamo anche molteplici volte al giorno.

Un’altra cosa che mi manca molto, e che potrebbe essere collegata al punto di prima, sono i discorsi molto spesso insensati che facevamo a scuola io e il mio gruppetto di amici che tanto duramente sono riuscita a creare dopo quattro anni di superiori. Sento molto la mancanza delle nostre dinamiche di gruppo e anche del nostro essere un po’ strambi tutti assieme.

Anche la scuola, nonostante in minor parte, mi manca, o per lo meno mi mancano alcune delle modalità di lezione attuate da alcuni insegnati e che non sono emulate attraverso il digitale con la stessa efficacia che avrebbero avuto in una classe e dal vivo. Un’altra difficoltà che sto incontrando è stare a contatto con la mia famiglia ventiquattro ore su ventiquattro, cosa che prima accadeva di meno poiché avevamo tutti i nostri impegni e ci ritrovavamo tutti assieme solo alla sera. Ora che siamo forzati a stare tutti insieme per tutto il giorno succede molto spesso che sia sull’orlo di perdere la pazienza o di urlare contro tutti di lasciarmi i miei spazi (cosa di cui penso abbiano bisogno quasi tutti gli adolescenti).

L’ultimo, ma non meno importante, svantaggio di tutto ciò è l’impossibilità di viaggiare, un’altra delle mie grandi passioni. Infatti molto probabilmente a causa del Corona Virus, questa estate non potrò andare né in Irlanda, né in Australia, cosa che mi intristisce moltissimo dato che non vedevo l’ora di viaggiare finalmente con i miei amici per la prima volta.

In conclusione questo periodo di quarantena, come tutte le cose del mondo, ha dei pro e dei contro e dato che per ora siamo bloccati in questa situazione, ritengo che non bisogna focalizzarsi su tutto ciò che ci manca o che non possiamo fare, ma sulle cose che possiamo fare per ora in modo da evitare che questo periodo di isolamento si dilati ancora di più di quanto non stia facendo ora.

Marta Giamberardino

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La moto e le giornate di sole

In tutto questo tempo che la quarantena mi ha dato a disposizione sto approfondendo i miei studi musicali, principalmente per quanto riguarda il basso e la voce; inoltre sto passando molto più tempo con mia sorella, stiamo sviluppando un rapporto migliore e ci divertiamo molto. Sfortunatamente i miei genitori non sono quasi mai a casa, perché entrambi devono continuare a lavorare.

La cosa che mi manca di più della normalità sono le uscite in moto, sia da solo che con il mio amico Raffaele, soprattutto perché non sono mai stato così tanto tempo in casa e mi manca fuggire con la mia moto lontano come ero solito fare, nelle giornate di sole; ma anche le uscite con le mie amiche mi mancano e la prima cosa che farò quando le reincontrerò, sarà abbracciarle come non ho mai fatto, poiché sento davvero molto la loro mancanza.

Davide Manzi

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Riflessioni sul tempo

In questi ultimi giorni mi sono resa conto di quanto può essere piacevole trascorrere il tempo con la propria famiglia. È ormai un mese che mio fratello è qui, ed era da molto che non passavamo così tanto tempo insieme, visto che sta svolgendo i suoi studi a Roma. Quindi questo tempo in più, mi ha donato più ore per la mia famiglia, in un rapporto che spesso nella vita frenetica di tutti i giorni si può trascurare.

Non nego quanto la normalità manchi nelle mie giornate, mi manca lo stare in classe, interagire con i professori, trascorrere del tempo con gli amici senza aver paura, ma anche gli allenamenti e le partite di pallavolo. Mi auguro che presto si possa tornare alla normalità sperando che tutto andrà per meglio.

Isabella Renzo Di Lallo

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Nostalgia per la corsa agonistica

In questo periodo di isolamento, nel quale non è possibile uscire di casa, ho dovuto fare delle rinunce che hanno cambiato notevolmente lo svolgimento della mia vita. Ho dovuto riorganizzare la mia giornata occupando in modo diverso anche le ore che trascorrevo a scuola. Questo tempo mi ha donato la possibilità di stare di più con la mia famiglia, in particolare con mia nonna, inoltre ho molto tempo per studiare in modo più approfondito gli argomenti assegnati dai professori e di completare sempre tutti i compiti, cosa che prima non sempre facevo. Approfitto anche per suonare tutti i giorni la tromba, cosi allieto un po’ tutta la famiglia. Naturalmente sono tante anche le cose che mi mancano; mi mancano soprattutto i miei allenamenti, in pista o in palestra, perché dopo aver passato un inverno ad esercitarmi quasi tutti i giorni, si sta purtroppo vanificando tutto il lavoro svolto. Comunque cerco di rimanere in forma facendo esercizi a casa, che mi aiutano anche ad ammazzare il tempo. Mi mancano tanto, in queste lunghe giornate a casa, anche gli amici e la possibilità di uscire con loro, di andare alle feste e divertirci. Per fortuna ci sono i mezzi tecnologici che ci permettono di rimanere in contatto, di sentirci e di giocare online. Speriamo che tutto vada bene!!

Paolo Cappella

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Tempo libero produttivo

Ci troviamo a metà del nostro percorso di quarantena. Sono passati ben quindici giorni da quando noi, il nostro paese, l’Italia intera si sono fermati a causa di questa terribile pandemia e ciò ha indotto in ognuno di noi grande scompiglio, regalandoci però molto tempo, cosa che prima andavamo sempre rincorrendo.

Cosa ci ha donato questo tempo? Nel mio caso sicuramente più ore per me e per la mia famiglia. Finalmente riesco a stare con i miei cari al completo, per pranzare, vedere un film e scherzare; sembrerà scontato, ma avendo una sorella all’università, un padre che vedo la mattina alle sei e poi la sera per cena, queste piccolezze sono per me un grande dono. Inoltre in questo periodo posso studiare con più tranquillità, ed allenarmi. Ho imparato a cucinare la pizza, vari piatti e molti dolci, ho concluso dei progetti che avevo sempre accantonato data la frenesia della mia quotidianità (verniciare sedie, appendere dei quadretti, riordinare scaffali e armadi) insomma non manca mai il da fare!

Ma se da un lato elenco gli aspetti positivi, non posso certamente lasciare da parte le mancanze che in questo periodo si fanno sentire: ho nostalgia per la mia quotidianità; il recarmi a scuola tutte le mattine; vedere, ridere, abbracciare e scherzare con i miei compagni; andare a casa o invitare le mie amiche per studiare insieme; non vedere l’ora che arrivi il sabato per uscire o vedere un film e mangiare una pizza; fare allenamento e aspettare con ansia la partita della domenica.

Nonostante tutto rimango con un sentimento di nostalgia e spero di tornare presto alla quotidianità che prima davamo per scontato.

Sofia Tenaglia

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Riflessioni

Questa brutta situazione, in cui siamo tutti costretti a rimanere il più possibile a casa, mi ha dato molto tempo in più per fare cose a cui nella vita di tutti i giorni potevo a malincuore dedicare poco tempo. Ultimamente sto guardando molti film e soprattutto serie tv che mi stanno appassionando moltissimo, posso leggere di più poiché nella vita quotidiana tra i compiti e gli allenamenti non avevo mai molto tempo e infine posso giocare di più con i videogiochi.

Devo ammettere che della vita di tutti i giorni mi manca praticamente tutto: non poter rivedere più i miei amici mi rende triste, non posso più allenarmi e incontrare i miei compagni di squadra, in fondo mi manca pure la scuola.

Stefano Travaglini

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Il valore della famiglia

Erano passati ormai circa quattro anni da quando vedevo la mia famiglia unita e coesa, ovvero, da quando mio fratello maggiore si è trasferito al nord per continuare gli studi all’università e io sono rimasta sola con i miei genitori. Essendo d’indole silenziosa e preferendo i miei spazi, l’atmosfera in casa risultava monotona e distaccata; mentre durante quei pochi periodi in cui lui tornava non vi era tempo disponibile per recuperare.

Perciò se da un lato tutti noi ci ritroviamo a non poter godere della presenza dei nostri parenti e amici o dell’indipendenza di poter vagare per la città, o praticare i nostri sport preferiti, questa situazione mi ha comunque donato tempo in più che trascorro insieme alla mia famiglia, riuscendo finalmente a comunicare con i miei genitori scherzosamente, ma ho specialmente più tempo da trascorrere con mio fratello, facendomi aiutare con la scuola, per poi dedicarci alla campagna o a quante più serie tv riusciamo a vedere.

Ho notato che l’impatto maggiore che grava su me ed i miei coetanei è che ci viene chiesto un cambiamento radicale dello stile di vita, soprattutto di smettere di fare la maggior parte delle cose a cui la società moderna ci ha abituati. Ho rilevato che in molti sono sorte mancanze della routine di tutti giorni, delle loro relazioni esterne o addirittura della scuola, a differenza mia che stando in casa non mi sento altro che serena e a mio agio, perché lontana dallo stress delle lezioni e dagli impegni della settimana, una volta finito di studiare, posso dedicarmi a tutti i libri e serie tv che più mi fanno emozionare e imparare. Relativamente mi mancano i miei parenti e amici, però i mezzi tecnologici ci aiutano a percepire meno la distanza fisica; basta sostituire il messaggio scritto a una telefonata, o meglio ancora a una videochiamata

Sara Verlengia

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Tempo di rivalsa

Questa situazione, non voluta, ha rappresentato e rappresenta tuttora per me l’occasione di fare cose che prima non mi erano possibili. Innanzitutto, avendo più tempo a disposizione, riesco a giocare tutti i giorni e per diverse ore ai videogiochi con i miei amici. Allo stesso tempo riesco a guardare più televisione e serie su Netflix quotidianamente. Ciò prima mi era impossibile perché, tra compiti, lezioni e impegni vari, non avevo tutto questo tempo libero e potevo fare solo 1 o 2 di queste cose.

L’aspetto che più mi rende felice di questa quarantena è il poter trascorrere l’intera giornata con entrambi i miei genitori. Nel corso della mia vita ho potuto godere di questa gioia non molte volte e per brevi periodi. Normalmente loro lavorano con turni alternati. Gli unici giorni in cui potevamo stare tutti insieme erano parte del sabato e la domenica, ma da alcuni mesi sono costretti a lavorare anche di sabato e nel fine settimana generalmente esco con gli amici. Nonostante questi pro, non posso assolutamente giudicare positivamente questo periodo chiuso in casa forzatamente. Nell’ultimo anno e mezzo ho già vissuto un’esperienza molto simile. Nell’agosto 2018 ho subito un intervento alla gamba che mi ha limitato molto fino al giugno dell’anno seguente, quando mi ha proprio tenuto bloccato in casa fino all’ottobre dello stesso anno. Per questo motivo il 2020 avrebbe dovuto rappresentare l’anno della mia “rinascita” e del mio ritorno in scena e invece mi trovo ancora relegato nella mia abitazione. Quindi, nonostante non si possa dire che io mi stia annoiando, ritengo fermamente che sento la mancanza della mia vita normale. Anzi, posso affermare di sentirmi piuttosto frustato, proprio perché stavo iniziando a riassaporare la normalità da veramente poco tempo. Finalmente avevo ricominciato ad uscire costantemente con i miei compagni, a camminare senza grosse difficoltà e due settimane fa avrei dovuto iniziare un ciclo di fisioterapia per completare il mio lungo processo di recupero dall’operazione. A luglio sarei dovuto anche partire per la Spagna, con il progetto Erasmus+ organizzato dalla scuola e durante questa estate avrei voluto recuperare tutto ciò che mi era stato negato in precedenza. Nonostante le analogie tra i due periodi della mia vita vi è una differenza sostanziale tra essi, almeno per quanto riguarda il frangente compreso tra settembre 2018 e giugno 2019. Questa discrepanza consiste nella possibilità di andare a scuola. Ebbene sì, devo ammetterlo, la scuola mi manca molto. È vero che i programmi stanno bene o male andando avanti attraverso piattaforme digitali, ma presenziare in un’aula vera è tutta un’altra cosa. È proprio vero che si accorge dell’importanza di una cosa solo quando la si perde. Sento la mancanza sia degli insegnanti che dei miei compagni. Assistere alle lezioni dal vivo è molto più bello e stimolante rispetto a farlo attraverso uno schermo. Provo nostalgia delle risate, degli appunti presi con tanta voga, delle “litigate” e prese in giro con il mio compagno di banco, delle maledizioni lanciate alla campanella che sancisce la fine della ricreazione, ecc… Non avrei mai pensato di dirlo ma spero che tutto torni come prima nel breve. Sono però disposto a rimanere in quarantena tutto il tempo necessario affinché questo virus sia finalmente sconfitto e, pensando a chi ogni giorno lotta per salvare vite umane, il nostro sacrificio è molto piccolo e probabilmente non si può nemmeno ritenere tale.

Fiorenzo Zinni

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In quarantena

La quarantena mi ha dato la possibilità non solo di studiare e di dedicarmi ad altre attività che mi piacciono e che magari, durante il periodo scolastico, non avevo il tempo di praticare, ma anche di passare più tempo con la mia famiglia.

Mi manca particolarmente vedere e passare del tempo con i miei amici.

Matilde Ciscato

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Diciotto anni compiuti in quarantena

Io posso dire che, anche in questo periodo così strano e brutto, non mi sto annoiando mai, perché ho sempre tante cose da fare e ho voglia di imparare anche argomenti nuovi!

Quello che sto facendo in queste settimane è sicuramente chiamare di più i miei parenti e soprattutto i miei nonni. Prima non riuscivo a sentirli tutti i giorni; sto anche dedicando più tempo allo studio del pianoforte, che avevo un po’ accantonato, con tutti i compiti di scuola e le attività pomeridiane che avevo da fare; ho anche ripreso a suonare la chitarra e sto imparando una canzone che mi piace cantare.

Cucino sicuramente di più e con più calma perché sto a casa e mi piace anche imparare e preparare ricette nuove, perché cucinare mi rilassa e mi diverte; mi sto dedicando anche di più alla cura della casa (cosa che mi piace fare molto).

Un’altra attività alla quale posso dedicarmi maggiormente è leggere, che è una mia grande passione ma che, durante il periodo scolastico, non riesco a praticare con tanta assiduità come vorrei, perché a volte non riesco a ritagliarmi del tempo.

Una nuova cosa che sto facendo in queste settimane è imparare la lingua dei segni, che mi ha sempre affascinato ed ora voglio provare ad apprendere almeno le parole più semplici. Durante questo periodo faccio mille cose insomma.

Tra ciò che sicuramente mi manca di più, c’è il poter abbracciare i miei nonni, che mi mancano tantissimo, anche se ci parlo al telefono tutti i giorni, i miei amici e le persone a cui voglio bene e credo che, una volta finito questo brutto periodo, abbraccerò tutti così forte da far mancare loro il respiro.

Mi manca molto uscire con gli amici e passeggiare per Palena, poter andare a mangiare una pizza insieme oppure stare all’aria aperta e ridere a crepapelle.

Mi manca andare il lunedì sera alla scuola di ballo ed il martedì pomeriggio alla scuola di canto!

Sicuramente una cosa che mi ha tolto questo virus è stato il poter festeggiare il mio diciottesimo compleanno, il 21 marzo, con le persone a cui voglio più bene. Mi fa stare male perché era un’occasione che aspettavo e che immaginavo da tanto tempo ed era molto speciale per me; per fortuna, però, quel giorno ho avuto vicino a me i miei genitori, i miei parenti ed i miei amici che mi hanno telefonato ed ho ricevuto anche delle sorprese, quindi mi ritengo molto fortunata perché ho comunque avuto le persone che mi vogliono bene accanto, anche se virtualmente ed ho ricevuto tanto affetto, che non è poco. Sicuramente, però, alla fine di questa brutta fase, potremo festeggiare tutti insieme e sarà ancora più bello. Una cosa che potrò dire tra qualche anno è che il mio diciottesimo compleanno è stato veramente speciale e particolare!

Questo periodo personalmente non lo scorderò mai perché è unico, spero, nella storia. Anche se questo virus mi ha tolto tanto, quello che mi ha fatto capire ancora di più è il valore delle piccole cose e dei piccoli gesti.

Per me gli abbracci, la compagnia e l’allegria sono sempre stati valori importantissimi, ma lo saranno ancora di più quando tutto questo sarà finito e si tornerà alla quotidianità ed alla frenesia di sempre.

Spero che da questa brutta situazione le persone ne escano migliori per poter costruire un futuro più radioso per tutti.

Francesca Micaela Celio

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La quotidianità della famiglia

A causa della quarantena ognuno di noi ha dovuto, per forza di cose, modificare il proprio stile di vita. Personalmente in questi giorni riesco a passare più tempo con la mia famiglia perché di solito la mattina andavo a scuola e il pomeriggio stavo con mio fratello e con mia nonna, che abitando di fianco a noi, ogni tanto ci veniva a controllare. Vedevamo i nostri genitori la sera e nel weekend visto che lavoravano entrambi tutta la giornata. Adesso siamo tutti a casa e passando così tanto tempo insieme si creano più facilmente sia dei momenti “di lite” che dei momenti di divertimento. In situazioni di questo tipo però si apprezza tutto maggiormente e siamo felici di queste giornate che abbiamo guadagnato.

Per quanto riguarda la mancanza della normalità, non avrei mai pensato di dirlo, ma mi manca anche andare a scuola perché era un modo che avevamo per uscire, per vedere i nostri amici e nonostante compiti e interrogazioni, in alcuni casi, poteva anche rivelarsi come uno “svago”, magari da una situazione di tristezza. Mi manca uscire con i miei amici, adesso posso sentirli ma una chiamata o un messaggio non è come averli davvero vicini e passare del tempo con loro. Spero che questa situazione finisca al più presto così da poter tornare alla nostra quotidianità, anche apprezzando di più cose che prima davamo per scontato.

Sara Cicchini

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L’importanza delle cose semplici

Questo tempo a disposizione mi ha fatto comprendere l’importanza della famiglia, quanto sia straordinario trascorrere del tempo con i propri cari, anche nelle banalità, riuscire ad apprezzare quanto sia bello guardare un film tutti insieme.

Inoltre ho avuto modo di comprendere e di organizzare la mia giornata senza aver vincoli di orari stringenti con una cadenza ritmica più da macchinario che da persona libera.

Della “normalità e quotidianità” mi manca ogni singola cosa. Non avrei mai pensato di ammetterlo…mi manca anche la scuola. Mi manca stare in classe, ridere con i compagni, e ricevere i “richiami” dei Prof. Mi mancano gli abbracci, le confessioni con i miei amici, non mi basta vederli attraverso una webcam, dal vivo è tutta un’altra storia.

Ho anche grande nostalgia degli allenamenti, delle partite di pallavolo, delle mie compagne di squadra, ho la mancanza di ogni singolo attimo di libertà che prima avevo. Credo e spero, che quando finirà questa drammatica situazione, tutti noi avremo appreso che bisogna apprezzare le cose al massimo, anche le banalità, e goderci tutto attimo per attimo, perché quanto può essere considerato una “abitudine” può diventare un qualcosa che non svolgeremo più, da un momento all’altro.

Tonia Colanzi

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Vietato poltrire

In questo periodo di quarantena ho capito tante cose. Prima di tutto, ho compreso quanto sia importante vivere tutto al massimo e quanto sia importante realizzare le cose il prima possibile. Non perché il giorno dopo magari non ci sei più, ma perché la vita ti metterà alle strette e ti rimanderà tutte le cose belle e brutte che avevi da fare. Ho capito e riscoperto il valore della famiglia, non che prima non sapessi cosa significasse, ma ora è tutto amplificato anche grazie al fatto che stiamo molto più tempo tutti insieme senza gente che entra e che esce da casa. La vita della mia famiglia è molto frenetica, ognuno di noi ha le sue abitudini e ognuno di noi i suoi impegni che molto spesso, ad esempio, non ci fanno ritrovare a tavola tutti insieme.

Devo dire, che mi mancano tante cose in questo periodo. Non l’avrei mai detto, ma mi manca la scuola con tutti i miei compagni, le bidelle, le grida, i rimproveri, i compiti svolti 10 minuti prima che entri la professoressa, perché potrebbe chiamarti a correggere e non vuoi fare una brutta figura. L’ansia per le interrogazioni... potrei stare qui ancora giorni. Mi mancano gli allenamenti, che per quanto possano essere faticosi, sono una parte fondamentale di me. Mi libero da tutti i pensieri, e mi concentro su tutto quello che devo fare. Se a molti piace poltrire, a me no, anche perché sono sempre stata una persona abbastanza attiva e volenterosa di fare tutto. Quando mi stendo sul divano mi sento come inutile e mi vergogno quasi. In questi giorni ho capito seriamente che voglio vivere la mia vita al massimo, ed è quello che farò quando tutto finirà. Indubbiamente, mi mancano i miei nonni, uno di loro ha anche fatto il compleanno la settimana scorsa e io non sono potuto andare a salutarlo e abbracciarlo come faccio sempre.

Questa quarantena ci renderà persone migliori, me lo auguro

Benedetta Comegna

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Il positivo in casa

In questo periodo ognuno di noi ha sicuramente molto tempo libero rispetto alla solita vita frenetica di ogni giorno. Mi sono accorta di quanto tempo ci sia in una sola giornata! È vero, a volte è noioso stare a casa, lontani dai nostri amici che non rivediamo da tanto… ovviamente restiamo in contatto tramite i social network, ma ci manca quel contatto della vita reale. Ci rendiamo conto che questo è necessario, ed è una nostra responsabilità verso le persone che amiamo. Ma perché concentrarsi solo sugli aspetti negativi? Ad esempio in questo periodo ho passato il mio tempo cucinando tante di quelle ricette che avevo salvato sui preferiti; proprio ieri ho fatto tre dolci diversi! Da questa quarantena ne usciremo rotolando… Inoltre ho anche approfittato del tempo libero per guardare diverse serie tv che prima non avevo modo di vedere perché ero troppo stanca. E che dire della lettura?! Adesso finalmente ho l’opportunità di leggere un libro che mi appassiona! E poi ho potuto riordinare cassetti e angoli della mia stanza in cui ho ritrovato dei reperti storici della mia infanzia e dei miei affetti, ed è stato così bello diseppellirli e farci due risate su! Insomma a parte la natura, il cielo, il mare, le passeggiate, lo shopping e gli amici non mi manca nulla e cerco di sfruttare questo periodo al meglio per rilassarmi, studiare, riflettere e crescere per ritornare più carica, forte e attiva di prima nella vita frenetica che mi aspetta alla fine di questo tunnel.

Denise D’Angelo

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La quarantena in sintesi

Sto trascorrendo moltissimo tempo in famiglia, cosa che non succedeva da molti anni per motivi lavorativi o altro e sto riscoprendo dei giochi che si possono fare appunto in casa che sono un ottimo passatempo.

Allo stesso tempo però mi manca la ‘libertà’ della quotidianità di prima con la quale potevo uscire e trascorrere del tempo fuori con gli amici.

Andrea Jacopo D’Antonio

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Il tempo per pensare

Questo tempo a disposizione mi ha donato la gioia di stare in famiglia. Era da molto tempo infatti che non passavo così tanto tempo con mio fratello e i miei genitori, a causa del lavoro, della scuola, degli allenamenti. In questo periodo, quindi, stiamo un sacco insieme, parliamo, giochiamo. Inoltre ho anche molto tempo per riflettere e pensare a me stesso. Quello che invece mi manca di più della normalità sono gli amici, stare con loro, uscire. Visto che sono anche un calciatore mi manca allenarmi con la squadra. Cosa che invece, sinceramente, non pensavo mi sarebbe successa, è che comincia a mancarmi anche la scuola.

Mario De Camillis

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Uno stop alla freneticità quotidiana

Devo ammettere che questa situazione mi ha regalato molto più tempo libero. Le mie giornate erano sempre piene: sveglia presto per la scuola, una volta tornato a casa il tempo di mangiare per poi partire per andare a fare allenamento, tornare alle 18, fare i compiti, cenare per poi tornare a studiare. Ora riesco a guardare film, stare con la mia famiglia e parlare di vari argomenti, anche se devo ammettere discutiamo quasi sempre della situazione che stiamo vivendo.

Per quanto riguarda cosa mi manca, sicuramente la possibilità di muoversi, giocare all'aperto, potersi allenare, vivere l'emozione di ogni partita e la possibilità di poter vincere sul campo il campionato di promozione.

Vincenzo Di Donato

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Ore preziose da far fruttare

Siamo così abituati ad andare sempre di fretta, a non avere mai abbastanza tempo per noi, che quando improvvisamente ci ritroviamo a possederlo non sappiamo che farcene.

In questa quarantena ‘forzata’ sto avendo modo di dedicare il giusto tempo a tutto, ho riscoperto piaceri ai quali prima non potevo dedicarmi, come la lettura di un libro, la costruzione di un puzzle, fare un dolce con mia madre, fare la pasta fatta in casa, dedicarmi di più alla mia cura personale o anche semplicemente poter impegnare il mio tempo per svolgere un compito al massimo delle mie capacità, con approfondimenti e riflessioni che prima non avevo tempo di fare.

Mi manca tantissimo lo sport, il nuoto o anche semplicemente uscire per una corsa all’aria aperta, mi manca il contatto umano, un abbraccio, uno sguardo che non sia filtrato da una webcam. Mi manca la scuola con la lavagna e il gesso. Mi manca uscire per fare compere o andare al cinema, mangiare una pizza con gli amici. Mi mancano i brividi di freddo di quando sei fuori casa e non puoi coprirti con il plaid. Mi mancano le emozioni vere che puoi provare solo a contatto con altre persone, mi manca il sentimento negli occhi dell’altro.

Da quando sono a casa non ho mai pensato di sprecare questo tempo che sembra interminabile. Ho intenzione di studiare, di leggere, ho scoperto anche di avere molti libri che sono per me ancora territorio inesplorato, voglio ricominciare a scrivere, finire il puzzle da appendere in camera e fare qualsiasi cosa che mi permetta a quarantena finita, di pensare di aver saputo trarre il massimo anche da questa situazione.

Sabrina Faieta

Periodo dal 6 marzo al 6 Aprile 2020