III gruppo

SE AVESSI AVUTO UN ALTRO MINUTO…

Qualche giorno fa è successo un fatto molto strano, talmente strano che ho pensato di essere impazzita per un momento. Ero con le mie amiche, Federica Alice e Ludovica, ci eravamo incontrate su meet un pomeriggio per vedere un film insieme, beh più o meno insieme. Ci stiamo avvicinando sempre di più al giorno della memoria, 27 gennaio, e la mia prof di italiano ha chiesto a me e i miei compagni di classe di guardare un film sulla vita di Anna Frank. Questo film è del 1959, tutto in bianco e nero, “che tristezza!” , è stata la prima cosa che abbiamo pensato. Era tardo pomeriggio ed io ero davanti al computer nella stanza della mia mansarda. Stavo condividendo lo schermo in modo che anche le mie amiche lo potessero vedere. Aprendo il video, trovato su youtube, sapevo già che mi sarei rattristata, emotiva come sono! Ma i primi trenta minuti siamo riuscite a resistere, eravamo arrivate al momento dove Anna diceva che avrebbe tanto voluto che Peter fosse una femmina, una ragazza con cui parlare e confidarsi, fin quando ad un tratto…Anna smise di guardare il diario e iniziò a fissare lo schermo, come se ci stesse guardando negli occhi e poi successe una cosa a cui faccio ancora fatica a pensare…

Anne: -Oh, salve! Ma voi siete ragazze come me! Sapete in tanti hanno visto questo film, ma la maggior parte erano tutti adulti, non ragazzi della mia età. Ho sempre desiderato avere un’amica con cui confidarmi, purtroppo io e la mia amica Sanne De Vries non ci sentiamo da tanto e l’unica persona con cui posso parlare è Peter. Vorrei tanto che Peter fosse una femmina e non un maschio, così avrei qualcuno con cui discorrere. Però ora posso farlo con voi!

Io: -Non capisco! Lo sentite anche voi?! Anne Frank ci sta davvero parlando!?

Federica: -Com’è possibile una cosa del genere! Sto sognando!?

Alice: -L’ho sentito anche io, allora non sono uscita di senno!

Ludovica: -Questa cosa è troppo forte, ahaha! Dai Lu, rispondi e vediamo cosa succede…

Io: -Ciao Anne, mi chiamo Lucrezia e ho 12 anni, un anno in meno di te. Loro sono le mie amiche Ludovica, Alice e Federica.

Anna: -Molto piacere!

Federica: -Anne, che bello conoscerti! Sai, a tutt’oggi per tutto il mondo sei una guida da seguire, un punto di riferimento, una delle ragazze più ammirate e ricordate se si pensa alla Shoah. I tuoi pensieri, la tua storia, il tuo diario…tutto di te è ricordato e studiato qui nel 21esimo secolo!

Ludovica: -Tu non sai niente di noi, ma noi conosciamo molte cose di te, e vogliamo scoprirne tante altre da te in persona, ora che ne abbiamo occasione.

Alice: -Si Ludovica, hai ragione. Ma prima dobbiamo raccontare qualcosa di noi, anche perché in questo periodo abbiamo delle cose in comune con Anne!

Anna: -Oh no! I nazisti tormentano ancora la gente, quindi questa guerra non finirà mai…!

Io: -No tranquilla Anne, la guerra è finita già da tempo e ora tutto è passato fortunatamente…

La cosa che ci accomuna è un’altra…UN VIRUS! Un virus malvagio e molto pericoloso che da mesi ci incute timore e paura! Pensa Anne, tutti eravamo felici qui nel 21esimo secolo, si poteva uscire, vedersi con gli amici, andare a teatro, a scuola, insomma, si poteva fare una vita NORMALE!

Ma dall’inizio del 2020 è cambiato tutto, in tutto il mondo!

Alice: -Questo virus si espande molto rapidamente, perciò per evitare il contagio siamo stati e siamo ancora costretti a restare a casa. Non possiamo più godere dei nostri spazi, vivere le nostre avventure, fare brichinate...! Insomma, chiusi in casa senza mai poter uscire, come voi ebrei!

Anna: -Che terribile cosa, essere chiusi in casa senza poter continuare la vita di sempre, …Non so dirvi il motivo per ciò che vi è successo, io sono solo una ragazzina di tredici anni, certe cose proprio non le riesco a comprendere! So solo che è triste non poter mai uscire, respirare aria pulita, correre per le strade liberi e felici!

Ludovica: -Hai completamente ragione! Stare chiusi in casa è una noia mortale!!! Non poter vedere i propri amici è davvero molto brutto, mi sono mancati tanto.

Anne: -Ludovica cara, comprendo ogni tua parola. Io ho solo Peter con cui parlare, anche se con lui chiacchiero davvero poco. Non capisco proprio cos’abbia quel ragazzo! Se ne sta sempre da solo con il suo gatto, sembra essere la sua vita. L’unico a cui fa gli occhi dolci è Margot, sembra che le piaccia. Beh, ma è giusto, a tutti piace Margot, lei è gentile, bella e intelligente e io no. Tutto ciò che fai lei è fatto bene, tutto ciò che faccio io è sbagliato!

Federica: -Anche a noi capita spesso, specialmente in questo periodo che siamo rimasti a casa, di sentirci dire che non valiamo granchè! Litigi e discussioni ogni giorno. Uscire ci sarebbe stato utile anche per questo!

Anne: -I grandi non ci capiscono, ci trattano come se fossimo ancora dei neonati.

"A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto. Una cosa però l’ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta.
Solo allora puoi giudicarne il carattere…"

Scrivere è l’unica cosa che mi fa stare bene. Da quando il mio amato padre mi ha regalato il diario, esso è diventato parte di me. Gli ho dato anche un nome, Kitty, è la mia migliore amica. Sapete, a volte mi sembra tanto strano l’idea di scrivere un diario, non solo perché non l’ho mai fatto, ma perché mi sembra che a nessuno possano mai interessare le confidenze di una 13enne come me!

Io: -Al contrario Anne! Proprio di questo volevo parlare, il tuo diario è diventato famoso in tutto il mondo, è diventato un vero e proprio libro. L’ hanno tradotto in tantissime lingue perchè tutti lo potessero leggere. Ogni tua pagina, ogni tua frase, ogni tuo pensiero è come un tesoro da custodire per il giorno della Shoah.

Anne: -Oh, ma davvero! Che bello sono così contenta. Ho sempre amato scrivere e ho sempre desiderato che un giorno qualcuno potesse leggere le mie idee e i miei libri. Il mio sogno dunque si è realizzato!

Ludovica: -Sai Anne, ciò che hanno fatto i tedeschi verrà per sempre ricordato. Quello che sta vivendo il vostro popolo passerà alla storia, tutti sapranno della crudeltà che state subendo.

Alice: -E’ un periodo così difficile per entrambe! Ma tu, tu non hai mai perso la speranza, l’ottimismo. Tu hai sempre provato a vedere il lato positivo delle cose, hai sempre creduto che un giorno tutto sarebbe tornato come prima!

Anne: -Io mi sforzo di pensare che quella che sto vivendo sia un’avventura, una nuova esperienza. Vedete ragazze, non penso alla cattiveria che una parte dell'umanità sta dimostrando in questo periodo buio, ma alla bellezza che tale gente non riesce comunque ad oscurare, alla bontà di chi sente il dovere di difendere l'altro da sè. Ammirate sempre tutta la bellezza che avete intorno e siate felici!

Federica: -Hai sempre ragione, Anne!

Io: -Anne, tu continua a sperare sempre, non lasciare mai che la paura ti invada completamente.

Alice: -La speranza è sempre viva, in ogni cosa.

Anne: -E’ giusto ciò che dite. Quel che sta accadendo non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo, perché in fondo io credo ancora che la gente sia buona!

Vedrete che ANDRA’ TUTTO BENE!

Non riesco ancora a capire cosa sia successo, molto probabilmente sarà stato tutto frutto della nostra immaginazione, ma se avessi avuto un altro minuto avrei detto ad Anna di scappare, che la polizia verde li avrebbe portati via, nei campi di concentramento. Ma Anne si girò e non parlò più con noi, il film continuò a scorrere, era come se non fosse successo niente. Ma del resto non possiamo cambiare la storia, possiamo solo essere fiere di averla vista e aver parlato con lei! Che sia stato un sogno o no, non dimenticheremo mai Anna Frank.

LUCREZIA RENDINA, ALICE MARINELLI, FEDERICA DI IANNI E LUDOVICA MANNA