Finalità del progetto

La maggior parte degli insuccessi scolastici al primo anno del liceo si registra nelle materie scientifiche ed è spesso legata non tanto a carenze nelle “conoscenze scolastiche” quanto piuttosto a fattori quali: metodo di studio non adeguato, mancanza di autonomia, limitato sviluppo delle capacità logiche e analitiche, scarso interesse verso tali discipline ritenute (erroneamente) astratte e non legate alla vita reale. Tali problematiche risultano notevolmente amplificate per le studentesse in quanto è ancora ampiamente diffusa e radicata l’idea che le materie scientifiche siano appannaggio dell’universo maschile e che il cervello femminile sia più adatto alle discipline del settore filosofico/letterario.

Il progetto ha la finalità di fornire agli studenti le basi dell’informatica mettendoli in grado di programmare divertendosi e sviluppando il pensiero computazionale che torna utilissimo sia in ambito prettamente scolastico che in situazioni di vita reale. Integrare la robotica educativa offrirà, accanto allo sviluppo del pensiero computazionale, la possibilità di incrementare fortemente la motivazione ad apprendere. Progettare e costruire un robot, infatti, viene generalmente percepito dai giovani allievi come un gioco, ma in realtà si tratta di gioco che diventa ambiente e contesto di apprendimento; non si pensa solo al divertimento, ma si parte da questo per giungere alla meta-cognizione. Si sfrutta, pertanto, l’intelligenza “pratica e manuale” non solo per stimolare l’interesse verso le discipline scientifiche, ma anche per migliorare le competenze relative all’utilizzo del linguaggio e dei costrutti logici per dare comandi comprensibili e inequivocabili così come, dato che le istruzioni ed i manuali sono in lingua inglese, potenziare anche le competenze linguistiche.

Le attività proposte sono principalmente di tipo laboratoriale e le discipline coinvolte sono molteplici: la tecnologia, l’informatica, la matematica, la fisica ma anche la prima e la seconda lingua. Inoltre è un’attività di gruppo, quindi si impara a lavorare insieme, a sviluppare spirito di corpo e rispetto reciproco. Si comprende, inoltre come le differenze (caratteriali, cognitive, abilità e attitudini personali) siano un punto di forza in quanto è fondamentale avere in una squadra elementi in grado di “fare cose diverse completandosi, così, a vicenda”. La modalità di apprendimento è “peer to peer”, in quanto ciascun elemento del gruppo insegna agli altri ciò che è in grado di fare e, a sua volta, impara dagli altri ciò che non sa ancora fare.

Sono state previste 40 ore di attività, suddivise in 10 incontri da 4 ore ciascuno, sviluppate attraverso lezioni interattive, esplorazione guidata e lavori in piccoli gruppi in situazioni di “problem solving” e “ricerca guidata”. I destinatari sono alunni delle scuole secondarie di I grado del territorio appartenenti alle scuole in rete:

Istituto Comprensivo DD2 Valle di Maddaloni
Istituto comprensivo "Enrico De Nicola" di Maddaloni

Fase 1 “Coding e pensiero computazionale”: 16 ore

Questa fase è stata svolta nel laboratorio di informatica sotto la guida di un esperto di programmazione in compresenza con un tutor che lo ha affiancato nello svolgimento delle attività, fornendo supporto agli studenti e svolgendo anche incombenze burocratiche (registro presenze, materiali, etc)

Nel corso di questa fase sono stati avviati gli studenti al pensiero computazionale e sono stati forniti i primi rudimenti di programmazione in Scrath, con i seguenti contenuti:

Pensiero computazionale e coding
Linguaggio di programmazione Scratch
Uso avanzato di Scratch

Gli incontri si sono conclusi con la proposta di attività integrative per consolidare a casa quanto appreso durante gli incontri. Sono stati effettuati feedback continui al fine di modulare opportunamente gli obiettivi di apprendimento in base ai riscontri ottenuti.

Fase 2 “Robotica educativa”: 16 ore

In questa fase gli studenti, suddivisi in piccoli gruppi, hanno assemblato e programmato i robot. Il numero di studenti per ciascun gruppo, è stato definito in base al numero di kit disponibili (orientativamente 3 ragazzi per ciascun kit). In questa fase sono state svolte le seguenti attività:

Presentazione, osservazione, esplorazione dei componenti del kit
Familiarizzare con il linguaggio e il software di programmazione (per agevolare il lavoro degli studenti si utilizzeranno robot programmabili anche con Scratch)
Costruzione e programmazione guidata dei robot
Collaudo e verifica dei robot assemblati
Osservazione, riflessione sul comportamento dei robot ed eventuale riprogettazione nel caso in cui siano stati riscontrati errori
Collaudo finale

Le attività sono state svolte sotto la guida di un esperto di robotica e con la presenza di un tutor che ha aiutato gli studenti nell’assemblaggio del robot

Fase 3 “Documentazione”: 8 ore

In questa fase gli studenti hanno documentato l’esperienza fatta mediante redazione di un diario di bordo scritto in formato digitale, sotto la guida di tutor ed esperto che li hanno aiutati a raccogliere le idee e ad utilizzare il software utilizzato (Powtoon).

Manifestazione finale

Le attività si concludono con una manifestazione finale per la restituzione alla comunità dei risultati conseguiti alla quale sono invitati docenti, studenti e genitori. Gli esperti relazionano sulle attività svolte mentre gli studenti mostrano il funzionamento dei robot da loro costruiti e programmati. In particolare si illustra alla comunità cos’è la Robotica Educativa e come essa può integrare la didattica scolastica in diverse discipline curricolari (scienze, tecnica, matematica, informatica e logica dei linguaggi di programmazione).

Monitoraggio

Nel corso delle attività è stato effettuato un monitoraggio in itinere e finale. Il monitoraggio in itinere è stato effettuato sotto forma di osservazione dell’interesse e dell’impegno mostrato dagli studenti e dall’analisi della “bontà” dei lavori prodotti. Gli eserciziari inclusi nei kit robot sono stati usati dagli studenti per fissare il loro lavoro mentre progredivano con le lezioni, rendendo allo stesso tempo più facile per gli insegnanti controllare i progressi degli allievi e valutare le competenze acquisite. Il monitoraggio in itinere funge da feed-back al fine di orientare e modulare gli interventi didattici in base alla risposta dei ragazzi. Il monitoraggio finale ha coinvolto vari aspetti: ha avuto lo scopo di valutare l’efficacia del percorso in relazione agli obiettivi prefissati, permettere un’auto-valutazione sul miglioramento del proprio approccio ai problemi e sul grado di soddisfazione dell’attività svolta e del clima relazionale creatosi all’interno del gruppo, consentire una valutazione del rapporto costi/benefici.