Introduzione
Antonio Calvani

Il programma Visual Intelligence Enhancement Programme rientra nei programmi per il potenziamento cognitivo implementati dalla Cognitive Tools, con la supervisione della Associazione SApIE (www.Sapie.it,) di cui condivide la cornice teorica.
Il potenziamento cognitivo (cognitive enhancement), come noto, riguarda l’amplificazione o l’estensione delle capacità mentali di base del soggetto in termini di acquisizione (percezione), selezione (attenzione), rappresentazione (comprensione), ritenzione (memoria) ed utilizzo decisionale di informazioni rilevanti. Un presupposto generale è che le diverse funzioni cognitive di alto livello sono migliorabili, come sostenuto già nella prospettiva di Vygotsky e Feuerstein, oggi ripresa con varie curvature all’interno di diversi orientamenti di studio da autori come Paour, Büchel, Haywood, Diamond, e confermato dalle recenti scoperte in ambito neurologico sugli spazi insospettati di plasticità del nostro cervello. Per sviluppare queste alte funzioni cognitive è tuttavia necessario un approccio sistematico, caratterizzato da pratica finalizzata ed esperienze via via variate, possibile solo con materiale preventivamente strutturato. Tuttavia, oltre i materiali cui contenuto supportano l’allenamento di funzioni cognitive, va messa in risalto la possibilità di costruire nel bambino la capacità di verbalizzazione interna che accompagna la soluzione del problema. Lo sviluppo di questa abilità è alla base della modulazione di processi cognitive, e viene riconosciuta come “meta-cognizione”. Per questa meta-abilità ci si può avvalere del modellamento più o meno guidato (l’insegnante mostra come si ragioni ad alta voce, ed invita il bambino a fare altrettanto), utilizzando una delle metodologie che oggi sappiamo essere tra quelle di maggiore efficacia (Hattie 2009). Il potenziamento cognitivo si basa quindi in materiali selezionati accuratamente per lo stimolo e allenamento delle funzioni cognitive, ma si accompagna inoltre di una serie di indicazioni per lo sviluppo della metacognizione. Il potenziamento cognitivo è utile per TUTTI i soggetti (anche se ha un valore aggiunto per quelli con bisogni educativi speciali), nell’assunto che nessuno di noi abbia avuto nella sua traiettoria educativa il massimo possibile di stimoli, di occasioni di apprendimento o di mediazione.
Pertanto, a differenza dell’ottica con cui sono impiegati i test di intelligenza, che si limitano a registrare staticamente il livello già raggiunto dal soggetto, i materiali e il metodo qui proposto hanno un carattere dinamico, si impiegano attraverso un training graduale e progressivo.

Il kit VIEP
Nell’ambito delle skill cognitive è noto come l’intelligenza visiva rappresenti una dimensione di grande rilevanza sociale e professionale, “il più grande potenziale tra tutte le tecniche di training mentale” (Sandberg Bostrom) e come essa rimanga invece solitamente assai trascurata nei comuni curricola scolastici.

Il materiale qui introdotto si rivolge ai bambini, a partire dalla scuola dell’infanzia, con l’intento di spingerli a scoprire il loro potenziale visivo nascosto e svilupparlo sistematicamente verso forme più complesse. Bambini anche piccolissimi posseggono un potenziale nascosto in tal senso e provano solitamente un grande piacere ed un senso di gratificazione nel risolvere problemi di comprensione visiva via via più complessi. Le tavole sono state progettate pensando anche ad offrire un’opportunità a soggetti autistici ad alto funzionamento che, come sostiene Temple Grandin, possono rivelare talenti insospettati su questo versante. L’intero programma volutamente lascia in secondo piano l’ambito puramente percettivo, per valorizzare quello spaziale-cognitivo; volutamente sono state escluse le forme comuni dei tradizionali giochi di percezione visiva che si trovano in rete (del tipo “trova le differenze”, “componi il puzzle” ecc..).

La struttura delle tavole VIEP in termini di abilità cognitive coinvolte
La nozione di intelligenza visiva non è uniforme. Dal nostro modello emergono tre variabili principali che possiamo far corrispondere a specifiche abilità cognitive, collocabili a livelli diversi da forme più semplici a più complesse.

A- Innesto
La prima che può essere identificata è l’abilità visiva richiesta nella soluzione di un problema di incastro: si tratta di identificare visivamente una parte mancante in una figura di riferimento ed andare a ritrovare quella giusta selezionandola da altre figure.
Anche se questa dimensione può essere collocata in un continuum di difficoltà crescente (figura piana, solida, ruotata, semplice, complessa) bambini anche piccoli possono dimostrare alte performance anche nelle forme più complesse, non molto dissimili da quelle ottenute adulti. I bambini si rivelano solitamente bravi nel compito di trovare l’oggetto giusto da “incastrare”.

Classificazione Analitica:

Dimensione del Potenziamento Cognitivo	Tavole
Corrispondenza geometrica diretta di facile identificazione	B1-6; A1-15
Corrispondenza diretta di identificazione più difficile	A16-20;B7-B11
Rotazione di figura geometrica piana	D; E
Componente tridimensionale	C
Componente tridimensionale ruotata	F; K
Riconoscimento per aderenza grafica pattern visivo	S; T
Pattern visivo da completare, con rotazione	J
Riconoscimento di pattern visivo da completare	G
Riconoscimento di pattern visivo nascosto	X
Riconoscimento di lettere ruotate	H
Riconoscimento di pattern complesso ruotato	L; I .

B- Inferenza Visiva
E’ una skill che implica una integrazione di abilità visiva e intelligenza logica. Si tratta di “desumere” un oggetto mancante sulla base di una logica esistente; su questa abilità incide molto lo sviluppo dell’intelligenza in rapporto all’età; la tipologia della prova varia molto sulla base della regola logica implicita.
A livello semplice si trovano sequenze ripetute, del tipo collanine con alternanza secodo criteri più semplici o complicati.
A livello alto si trovano figure da identificare sulla base di deduzioni logiche all’interno di composizioni o matrici logicamente strutturate.
E’ ragionevole ipotizzare una correlazione più alta tra questi esercizi e prove di capacità logica.

Classificazione Analitica:

Dimensione del Potenziamento Cognitivo	Tavole
Livello semplice
Sequenza semplice (ricorrenze simili)	P1-15
Corrispondenza semplice	R1-15
Sequenza ruotata (rotazione orario/antiorario)	J
Livello complesso
Sequenza con ricorrenze variate	S; P16-28
Sequenza con rotazione	I
Deduzione logica (si desume l’elemento mancante da una matrice organizzata logicamente)	Y; R16-26; Q; AA; AB

C- Elaborazione visiva
La skill richiesta, pur essendo di natura visiva, implica una capacità di rappresentazione visiva (e di memoria di lavoro) più ampia rispetto alle tavole “incastri”. Nell’incastro, per quanto complesso sia il buco da riempire, l’obiettivo rimane una figura statica sulla cui base bisogna fare il controllo di congruità. Si può allora procedere per tentativi, lavorando su specifici dettagli. Nella componentistica visiva una figura va immaginata astrattamente più volte o trasformata, prima di poter sottoporre la soluzione ipotizzata a verifica. L’immagine mentale va elaborata tenuta più a lungo nella memoria di lavoro.

Classificazione Analitica:

Dimensione del Potenziamento Cognitivo	Tavole
Ricostruzione di una figura da un modulo	W
Sviluppo di un solido	Y
Rotazione di solido	M
Cambio di prospettiva	N;O

Riferimenti Bibliografici
Büchel F. P. (1995), L'éducation cognitive. Le développement de la capacité d'apprentissage et son évaluation, Neuchâtel et Paris, Delachaux et Niestlé.
Büchel, F. P. (2003). Un programma metacognitivo per adolescenti della formazione professionale. In O. Albanese, P. A. Doudin, & D. Martin (2003) -a cura di-. Metacognizione ed educazione. Processi, apprendimenti, strumenti. Milano: Franco Angeli.
Büchel F. P., Büchel P. (1992), Programma di arricchimento delle strategie di apprendimento (A.S.A.), Torino, Sistema Multiproposta.
Coggi C. (2009) -a cura di-, Potenziamento cognitivo e motivazionale dei bambini in difficoltà. Il Progetto Fenix, Milano, FrancoAngeli.
Diamond A. (2012) Activities and Programs That Improve Children’s Executive Functions Curr Dir Psychol Sci. 2012 October ; 21(5): 335–341.
Feuerstein R., Feuerstein R. S., Falik L. H., Rand Y. (2008), Il Programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein. Fondamenti teorici e applicazioni pratiche, Trento, Erickson.
Feuerstein, R., (1995), Non accettarmi come sono, Sansoni, Firenze.
Fisher, K. M., Wandersee, J. and Wideman, G. (2000). Enhancing cognitive skills for meaningful understanding of domain specific knowledge. American Association for the Advancement of Science, Washington, D.C.
Paour J.-L. (2003), Il movimento dell’educazione cognitiva, In O. Albanese, P. A. Doudin, & D. Martin (2003) -a cura di-. Metacognizione ed educazione. Processi, apprendimenti, strumenti . Milano: Franco Angeli.
Sandberg A., Bostrom N. (2009), Converging Cognitive Enhancements, http://www.nickbostrom.com/papers/converging.pdf
Trinchero R. (2014), Il gioco computerizzato per il potenziamento cognitivo e la promozione del successo scolastico. Un approccio evidence based, Form@re, v. 14, n. 3, set. 2014, pp. 7-24.
Trinchero R. (2015), Costruire la learning readiness con la pratica deliberata: i software Beta! e PotenziaMente 2.0, in C. Coggi - a cura di-, Favorire il successo a scuola. Il Progetto Fenix dall’infanzia alla secondaria, Lecce, Pensa Multimedia.